SUMMER SEA KAYAK EXPEDITION

L'isola Eubea (Evia) è la seconda isola greca e la prima del Mar Egeo.
E' talmente vicina alla costa da essere sovente considerata una penisola, e noi spesso la definiamo affettuosamente "l'isola che non c'è".
Tuttavia, se consideriamo il suo perimetro di oltre 600 Km, i forti venti che la spazzano e le correnti di marea, tanto da rendere a volte impossibile alle navi di risalire il canale per raggiungere il porto interno, rappresenta un'ottima prova sia per l'attrezzatura impiegata che per rispolverare la nostra attitudine, collaudata a Creta, di viaggiare in compagnia costante dell'imperatore Meltemi...
Sarà un impegnativo e divertente viaggio a tre...
Tatiana e Mauro


venerdì 9 agosto 2013

Baia di Aspous, Skiros - Baia di Glyfadha, Sarakiniko (28 km) + Baia di Glyfadha - Agios Merkourios, Eubea (48 km)

Siamo tornati sull'isola madre.
Le ultime due giornate le abbiamo passate a trastullarci col Meltemi!
La prima ci è sembrato di salire sul Tagata`, quella vecchia giostra con la pedana circolare che sobbalzava di qua e di là senza mai farti intuire cosa sarebbe stato di te nell'attimo successivo...
Il mare incontrato intorno alla desolata costa sud-orientale di Skiros è stato molto mosso e così nervoso da farci cambiare assetto non appena pensavamo di aver trovato quello giusto: prima sculettando in una vigorosa 'lavatrice' sotto le gole rocciose della riserva naturale del Monte Kochylas (dove non cresce neanche un alberello e dove pascolano allo stato brado i piccoli pony tipici dell'isola), poi in lotta costante contro i vortici generati dal vento nell'ultima baia di Hochlakas (dove abbiamo inutilmente provato a sbarcare su una micro-spiaggetta mezza coperta da una frana e mezza nascosta dai cavalloni che frangevano tra gli scogli); dopo ancora in appoggio continuo in una sorta di uragano scatenato dalla raffiche che si incanalavano nella strette vallate dirupate intorno al faro di Capo Lithari...
Passato il quale pensavamo di essere finalmente ridossati, dopo 22 km di battaglia senza esclusione di colpi e di ripasso generale delle tecniche di sopravvivenza in mare... Ed invece ci si piazza di poppa un vento così forte e così teso da farci correre a 3 nodi senza neanche pagaiare, anzi frenando sulle onde più potenti quando i kayak fremevano per partire in surf... e siccome i chilometri che ci separavano dall'Isola di Sarakiniko erano ben 6, il Baidarka, carico e notoriamente poco incline alle surfate, ha avuto modo di planare per ben tre volte, con mio grande disappunto, che tutto volevo tranne aumentare la velocità di crociera in quell'inferno di frangenti nebulizzati dal vento... nel frattempo, il Sirius di Mauro sussultava tra le onde e manteneva a fatica la rotta nonostante i 40 nodi stimati di vento che imbiancavano il canale tra le isole... le mani bruciavano, non tanto per la presa sulla pagaia, stretta come una morsa, quanto piuttosto per l'insano desiderio di scattare qualche foto ricordo in quella baraonda mai vissuta prima: invece no, niente foto, solo capelli dritti nel vento, derive tutte abbassate e continue timonate per condurre i kayak fin dentro alla ridossata Baia di Glyfadha.
Dove speravamo di respirare un po' e dove, invece, ci hanno accolto raffiche a 30 nodi che ci hanno fatto sudare altre sette camicie per coprire i 300 metri che ci separavano da quel piccolo paradiso: una cala dall'acqua color smeraldo con una spiaggia di sabbia bianca e fine come il borotalco, che però frustava le gambe quando veniva sollevata dal vento... lo stesso vento che ci ha portato tutta notte l'odore pungente delle capre che a decine popolano l'isola e che al tramonto e all'alba sembrano darsi appuntamento nella baia per bere alla sorgente tra gli scogli in riva al mare!
Il giorno seguente, cioè ieri, non riceviamo le solite previsioni meteo via sms perché siamo fuori dalla portata del ripetitore e possiamo contare soltanto sulle proiezioni dei giorni precedenti, che danno vento ed onde costanti... siamo combattuti tra la traversata di ritorno verso l'Eubea o salire sul traghetto, perché il mare è sempre rigato di onde frangenti... poi i 17 km contro vento fino alla cittadina portuale di Linaria ci fanno decidere per i 45 km di mare aperto fino all'ampio golfo di Kimi, che diventano 48 perché dobbiamo continuare a fare i conti col Meltemi... ci confortano nella decisione le tre barche a vela che incrociano al largo, perché mantengono un'andatura costante.
È la traversata delle continue correzioni di rotta: prima per sfruttare il cono d'ombra dell'isola di Sarakiniko, poi per controllare le turbolenze provocate dalla più grande Skiros (che interferisce con le condizioni meteo generali per oltre 10 km con delle raffiche imprevedibili che sembrano sparate fuori da un cannone), dopo ancora per gestire i cavalloni nel cuore del canale (alti appena un paio di metri ma tutti irregolari, nervosi e gonfiati da un bel vento pazzerello che ci tiene sempre all'erta), infine per evitare di navigare controvento quando la vicinanza della dorsale montuosa dell'Eubea ricaccia in mare il Meltemi, neanche fosse una pallina in un campo da squash...
Alla fine, dopo troppe ore col riflesso del sole negli occhi ed otto ore tonde tonde di navigazione, ma stranamente senza mai vedere una nave all'orizzonte, sbarchiamo su una lunga spiaggia di sabbia battuta dai frangenti, stanchi come non mai ma sollevati per avere finalmente toccato terra!
Siamo così fortunati da imbatterci anche in una colorata kantina, dove ceniamo immediatamente e dove torniamo anche per la colazione, il pranzo e la cena di oggi!
Scopriamo poi di avere traversato con mare molto mosso e vento a 22-29 nodi.
Volevamo arrivare nei pressi di un centro abitato per rimpinguare le ormai esigue scorte di acqua e viveri ma il Meltemi ci ha imposto di spingerci più a sud... dove la nostra buona stella ci ha fatto trovare dei vicini tedeschi talmente gentili da darci un passaggio in camper fino al paese per i rifornimenti, una doccia pubblica per un bucato ed uno shampo ed una sistemazione un po' esposta ma perfetta per occupare il giorno di completo riposo con attività amene, come oziare, bere caffè e mangiare gelati (salvo scarpinare per più di 10 km per tornare dal market e per andare e venire dalla kantina tutte le volte che ce n'è venuta voglia).
Ma quant'è bello questo giro dell'Eubea... e di Skiros!!!

Nessun commento:

Posta un commento